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Quarks e gluoni: c'era una volta ... 17/01/2014 13:39 #122
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Quarks e gluoni: c'era una volta ...
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Per domande: autore o
Domanda a un esperto
................Gli articoli del gruppo Storie di quarks nel programma globale di Saggi tematici sulla Fisica moderna sono volti a dare sinteticamente una visione unitaria di argomenti il cui legante concettuale è il trattare di “insiemi di quarks”. Il filo conduttore della loro sequenza è illustrato nel primo articolo Quarks nell’evoluzione dell’Universo e consiste nel seguire la linea temporale dell’evoluzione dell’Universo. Interazione forte , Simmetrie: protoni, neutroni, … quarks e Viaggio nei colori: quarks e gluoni sono da considerare propedeutici.
Fisica con Giorgione Il fenomeno fulmine affascina perché la sua improvvisa e stupefacente esplosione scuote le nostre sicurezze facendoci percepire, consciamente o inconsciamente, l’enorme energia latente nel cielo che ci potrebbe colpire e che in quel momento ci ha graziato. La Mitologia Greca nel suo linguaggio tocca sempre in profondità e associa il fulmine alla grande divinità Zeus . Il fulmine è stato miracolosamente captato in belle e singolari fotografie, come quella in figura 1. Ma rara è la pluralità espressiva della visione mediata da un artista come Zorzi da Castelfranco detto Giorgione (1477-1510) nella Tempesta (figura 2), con la calda bellezza del tonalismo cromatico che caratterizza la pittura veneta .
Nella Tempesta il paesaggio assume piena autonomia figurativa, cessando di essere un elemento di sfondo e inglobando con armonia le figure umane. L’apparizione di un fenomeno fisico in vivo - il fulmine in una tempesta - lo allontana anche dalla staticità. Gli occhi dello scienziato sono indotti a vedervi lo sviluppo “in fieri” di un rapporto con la Natura che prelude alla dirompente novità della Scienza sperimentale nel secolo successivo. La mente corre anche ai fenomeni elettrici nell’atmosfera come strumento dello progresso scientifico settecentesco portato da Benjamin Franklin (1706-1790). Con la sua personalità multiforme, egli fu pioniere nella Scienza e nella nascita di una nuova realtà politica e sociale iniziata nell’America Settentrionale in un processo di superamento dello stato di colonia europea. Sua è l’invenzione del parafulmine , come seguito a studi sull’elettricità atmosferica condotti usando aquiloni . L’intervento edilizio umano è parte del paesaggio mostrato nella Tempesta, senza essere invasivo o dissonante. La diretta presenza umana viene dalle tre enigmatiche figure umane, spazialmente disgiunte ma virtualmente collegate. Il loro esservi e la loro scelta hanno un significato indecifrabile ma netto, che induce sottilmente l’immaginazione a far pensare all’enigma della nostra stessa presenza al mondo. In perfetta consonanza con il paesaggio, le figure sono rappresentate con quella dolce e umana carnalità che troverà un continuum in Tiziano Vecellio (1488/90-1576), negli anni giovanili andato “a bottega” dal Giorgione come allievo e aiuto. Anche a questo ci ha portato il plasma come fenomeno fisico, in un discorso scientifico aperto al contesto umano, culturale e naturale.
Plasma di quarks e gluoni in laboratorio Per confrontare con l’esperimento la nostra comprensione degli istanti iniziali dell'Universo, da circa venti anni i fisici affrontano l’avventura di riprodurre in laboratorio il plasma di quarks e gluoni. La metodologia sperimentale consiste nel fare collidere tra loro nuclei di massa elevata (ad esempio di Piombo) accelerati ad altissima energia, in modo da raggiungere "densità di energia" talmente elevate da essere comparabili a quelle esistenti al tempo del primordiale plasma di quarks e gluoni.
Nel sistema di laboratorio, la contrazione di Lorentz schiaccia i nuclei lungo la direzione del moto di un fattore pari alla loro energia divisa per la massa a riposo (figura 4). La densità di energia aumenta con l’energia dei nuclei collidenti per un doppio motivo: aumento della loro energia e schiacciamento dello spazio in cui essa è concentrata. La figura 5 illustra in modo oniricamente schematico la formazione di plasma di quarks e gluoni in una collisione frontale tre due nuclei. La scelta di fare scontrare nuclei (piuttosto che protoni, come tecnicamente più semplice) moltiplica i nucleoni (protoni o neutroni) che interagiscono e quindi l’energia totale sviluppata nella collisione. Un’altissima energia è così concentrata in uno spazio estremamente ridotto. Al collisionatore RHIC negli USA, sono state studiate collisioni tra nuclei di Oro all’energia di 100 miliardi di elettron-Volt (GeV) per nucleone. Densità di energia notevolmente maggiori sono state recentemente raggiunte al Large Hadron Collider ( LHC ) del CERN. A LHC avvengono collisioni frontali di nuclei di Piombo con energie di migliaia di GeV (TeV) per nucleone, decine di volte più alte che a RHIC. La massa del nucleone è circa un miliardo di elettron-Volt (GeV). Il fattore di contrazione di Lorentz vale quindi oltre 1000. Le collisioni sono osservate dagli esperimenti ALICE , ATLAS e CMS .
Alcuni fenomeni attesi in caso di produzione di plasma di quarks e gluoni sono stati osservati dagli esperimenti ALICE , ATLAS e CMS . Essi confermano e vanno oltre i risultati precedentemente ottenuti al collisionatore RHIC . Quando l'ambiente si raffredda Con la successiva espansione e il conseguente raffreddamento dell’Universo, i quarks si aggregarono in protoni e neutroni. Tuttavia, i neutroni hanno massa leggermente superiore a quella del protone e sono quindi instabili per decadimento beta in protoni, quando liberi da un legame nucleare. Tramite i processi stellari e cosmici illustrati in Fusione nucleare furono poi generati i nuclei atomici e prese corpo la materia attorno a noi. L’antimateria è apparentemente scomparsa e questo è attribuibile a una fondamentale asimmetria di comportamento rispetto alla materia, illustrata in Asimmetrie: CP, tempo e antimateria scomparsa . Protone & adroni e Nucleo atomico mostrano che l’aggregazione di quarks in protone e neutrone è tanto forte da dominare ogni altra forza all’interno del nucleo e permettere di considerare protone e neutrone (e non direttamente i quarks) come costituenti elementari dei nuclei. Questo giustifica - a posteriori – che convenzionalmente la Fisica Nucleare non parli di quarks e consideri che i nuclei siano aggregati di protoni e neutroni. Che questa metodologia sia ragionevole per i “normal nuclei” (vedi figura 4 di Quarks nell’evoluzione dell’Universo ) è dimostrato dal fatto che essa "funziona" per tutta una classe di fenomeni e applicazioni. Questo clivaggio disciplinare tra Fisica delle Particelle e Fisica Nucleare è solo contingente al metodo e non fondamentale. La Natura non lo ha "ordinato" per tutti i tempi e in tutte le circostanze. Fasi eroiche Nella primordiale “fase eroica” dell’Universo l’ambiente era troppo caldo per differenziazioni tra discipline strettamente contigue come Fisica delle Particelle e Fisica Nucleare. Il plasma di quarks e gluoni ricreato in laboratorio le fa ritrovare assieme, e anche in compagnia della Cosmologia. Viviamo ora anche noi una fase eroica. Ci sono voluti circa quindici miliardi di anni, ma il tempo è venuto. Collegamenti The particle adventure (anche in italiano ) Contemporary Physics Education Project (CPEP) The ABC of Nuclear Science , Lawrence Berkeley Laboratory (USA) Guide to the Nuclear Wallchart , Contemporary Physics Education Project (CPEP) Phases of nuclear matter , Guide to the Nuclear Wallchart , Contemporary Physics Education Project (CPEP)
Paolo Strolin
. Professore Emerito di Fisica Sperimentale
Università di Napoli "Federico II" Complesso Univ. Monte S. Angelo Via Cintia - 80126 Napoli - Italy |
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Ultima Modifica: da Paolo.
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