Perché la Grande Scienza? Un saggio per ScienzaeScuola"
Hidenori Suzuki (Filosofo)
Il saggio tratta della “Grande Scienza” (“Big Science”) per gli scienziati e per la Società. Lo scopo è di dare agli studenti delle informazioni riguardo alla Grande Scienza e di aiutarli a localizzarla nella Scienza in generale e nella Società. Tipico esempio di Grande Scienza sono gli esperimenti su larga scala (una larga scala di partecipanti, fondi, spazio e tempo) come quelli fisica delle particelle ad alta energia.
Io sono un filosofo della Scienza. Come parte della mia ricerca ho lavorato con ricercatori e ho anche partecipato a esperimenti sulla fisica delle particelle in Giappone. Questo saggio è basato principalmente sulla mia esperienza così acquisita. Auspico di avere delle opinioni da parte di lettori sulla validità generale dei contenuti del saggio.
Immagine: Grande Scienza per giovani scienziati.
Una indagine
Ho distribuito un questionario su “Quale è per gli studenti il valore di partecipare alla Grande Scienza?” alla Winter School (19th ICEPP Symposium) per giovani fisici delle particelle in Giappone (circa 20 persone). Vi sono stati quattro tipi di risposte:
1. Esperienza sociale. Risolvere problemi in gruppo, specialmente in un lavoro di carattere internazionale, è un’esperienza preziosa per gli studenti. Questo è utile quando una persona entra nella Società o quando viene impiegato in un nuovo ambito lavorativo.
2. Sfida. Nei grandi esperimenti, si possono utilizzare le tecnologie più d’avanguardia e si può lavorare con i migliori ricercatori. Quanto (e come) contribuire in queste condizioni è davvero una sfida.
3. “Grande” o no è irrilevante. Quello che importa è lo scopo di fisica dell’esperimento. Se interessante, lui o lei vi parteciperanno sia che esso sia grande o meno. Questo è tutto (sebbene si possa dire che alcuni scopi scientifici necessitano di grandi esperimenti).
4. Opinioni negative. Avere attività su una parte dell'esperimento per un lungo periodo non è gradito agli studenti. A fini educativi è più allettante contribuire a diverse parti (o fasi) di un esperimento (idea, costruzione e analisi)
Si deduce che si possono ottenere dalla Grande Scienza vantaggi diversi secondo il proprio scopo. Comunque, per affrontare il duro impegno nella Grande Scienza bisogna partire con una forte motivazione per la ricerca. Spero che queste informazioni saranno usate dagli scienziati del futuro in relazione alle loro scelte professionali.
Grande Scienza per la Società
Possiamo chiedere come la Grande Scienza influenzi ed è influenzata dalla Società. Qui vorrei affrontare il problema del finanziamento della Grande Scienza.
La Grande Scienza necessita di molti fondi e i bisogni tendono ad aumentare radicalmente. Le risorse provengono principalmente dalle tasse. Quindi bisogna fornire motivazioni per investire forti risorse anche umane nella Scienza di base, ed in particolar modo nella Fisica di base, e si attendono ricadute sulla Società. Quindi: “Perché Grande Scienza?” È difficile motivare fondi ingenti solo in base a pura curiosità intellettuale (come si può vedere dall’annullamento del
Superconducting Super Collider
nel 1993 negli USA). Risulta necessario vedere la Grande Scienza come un veicolo per il benessere e l'affidabilità professionale degli uomini.
A questo riguardo, i ricercatori menzionano quattro punti.
1. Applicazione della tecnologie nate negli esperimenti o basate sulle scoperte della scienza di base. Guardando indietro nel tempo, non c’è nessun dubbio sull’utilità a lungo termine della Scienza di base. Essa ha indotto importanti scoperte nel campo dell’energia, dei trasporti, della comunicazione, della medicina, della previsione dei disastri e così via (sebbene abbia prodotto anche armi utilizzate per degli scopi militari, leggete ad esempio l’articolo “
La Bomba
" su questo Forum).
2. Conoscenza come cultura. La conoscenza scientifica stessa è un tipo di cultura che contribuisce alla “ricchezza” umana (una ricchezza intellettuale). In questo senso la scienza è qualcosa che si può paragonare alle Arti, sebbene la scienza abbia la specialità di dare delle informazioni riguardo il mondo e noi stessi (pensate la Cosmologia ci riguardi)
3. Grande Scienza per l’industria e l’economia. Molte industrie prendono parte a grande progetti (come la costruzione di un acceleratore di particelle o un astronave). Quindi la Grande Scienza promuove l’industria e così crea innovazioni e vitalizza l’economia.
4. Applicazione ad altre discipline accademiche. La Scienza di base, e in particolare la Fisica, introduce nuovi metodi di ricerca in altre aree come la Geoscienza, la Biologia, la Neuroscienza e l’Economia. A volte forma nuove aree interdisciplinari come la Biofisica e l’Econofisica. Tali applicazioni si riflettono quanto detto ai punti 1 e 2.
Prendere le decisioni
La questione del finanziamento della Scienza è importante anche per i non-scienziati. Nel seguito sono riportate alcune domande.
- In quanto membri di uno stato democratico, cosa ci aspettiamo dalla Scienza e come dovremmo promuovere il suo progresso per realizzare una Società migliore?
- Con quale criterio e attraverso quale sistema si dovrebbero valutare le ricerche scientifiche?
- Come potrebbe essere promossa la partecipazione dei cittadini alle scelte importanti di politica scientifica e tecnologica?
Tali domande riguardano direttamente “come la scienza procede”. Ora gli scienziati, come anche i cittadini, devono rifletterci perché loro non sono solo i beneficiari della Scienza ma anche i suoi gestori. Certamente gli scienziati stessi hanno diverse opinioni riguardo a questi argomenti. In tutto questo, ha grande importanza il considerare “come dovrebbe essere la comunicazione scientifica”. Questo problema influenza come Noi (non-scienziati insieme agli scienziati) possiamo pilotare la nave della Scienza.
Una domanda per i lettori
Cosa ne pensate? Sarebbe un piacere per me poter contribuire ad una Scienza e ad una Società migliori, pensando e discutendo questi problemi che riguardano gli scienziati e gli altri cittadini.
Hidenori Suzuki
hedanire@yahoo.co.jp
(Traduzione di Roberto Albarella)
.
.
.