Riccardo Dalisi: Sul Grafene

grafene

The artist  -  L'artista

Grafene blu (azzurro). Visibilità zero o quasi zero.

Non si può parlare di colore del grafene. Un velo cromatico? Il grafene mette a dura prova ogni immaginazione. Eppure lo consideriamo ben visibile se, così come ci dicono, è a più strati. Niente sappiamo delle sue attitudini visto che si presenta come bidimensionale, come un elemento più duro dell’acciaio. L’aver fatto pensare all’effettiva possibilità di un ascensore verso lo spazio ha mosso la nostra immaginazione tutta riversata nel disegno. La sensazione è di essere alle soglie di una particolare fantascienza. Il disegno può entrare per una porta secondaria in maniera determinante? “Il disegno è il grimaldello per entrare nella realtà”. Anche in questo caso? Il moderno, con il suo bagaglio tecnologico, ha i suoi miti. Le imprese degli eroi greci riempivano l’immaginario e i sentimenti del tempo. Nel Medioevo i santi erano testimoni dell’epoca. Ed oggi il grafene è un vivo rappresentante dell’attuale mitologia. Una battaglia sembra profilarsi nell’immaginario ove, come insegna la letteratura greca e di sempre, si muovono le tensioni di un’epoca. Le pacifiche ipotesi di un certo tipo non sono esenti da attacchi e da un travaglio tutto intorno. Le immagini semplificative delle trame geometriche pongono forti suggestioni tutte da esplorare. Un viaggio nello spazio della nostra coscienza? Sappiamo che ciò può essere l’anticamera della realtà se non la parte più intima della realtà stessa. Se consideriamo e pensiamo a cosa rimane in noi dopo un’esperienza possiamo ora dire di aver in un certo senso capovolto il processo: procediamo e viviamo intensamente, con la nostra immaginazione e nel profondo di essa, un’avventura spaziale immaginando vetture, ascensori, navicelle in un grafene tutto ideale e per noi pregno di una certa dose di realtà.

Grafene cromatico. Viaggio nel colore.

Vien fatto di pensare a navicelle spazio-colorate in un lancio verso lo spazio che è già un vero e proprio ascensore spaziale. Infatti il colore è luce. Noi lo vediamo materializzato nei pigmenti, nei materiali cromatici e aromatizzanti; in realtà il colore vero, il più vero, è la vibrazione che provoca fino ad essere pura e sola vibrazione. E in più l’emozione, a volte sorprendente, che suscita in noi il colore diventa un’unica cosa con la vibrazione in sé. L’“in sé” non esiste senza quel nostro “tuffo nella luce”, senza quell’ebbrezza. È un po’ come un’opera d’arte che diventa viva attraverso la nostra emozione.